
Nel mondo della moda si muove qualcosa.
Ovvio, penserete voi, in fin dei conti la moda vive di cambiamenti.
Cambiamenti che si sono susseguiti sempre più vorticosamente, quando, oltre al pret-aporter e alla Haute Couture, le case di moda del lusso hanno proposto anche pre-collezioni, capsule, collezioni resort e crociera, in un turbinio infinito dal ritmo vorticoso. Un ottovolante al cardiopalma di lanci e svendite, a cui nessuno di noi è mai riuscito a sottrarsi.
Fino a quando il coronavirus ha impostato una brusca frenata all’alta velocità del sistema moda, costringendo molti stilisti alla riflessione.
Durante il lockdown chi si è espresso con parole molto chiare è stato 𝑮𝒊𝒐𝒓𝒈𝒊𝒐 𝑨𝒓𝒎𝒂𝒏𝒊. In una intervista per il settore tessile ha diagnosticato quanto segue:” Il tramonto nella moda, così come l’abbiamo sempre conosciuta, è iniziato nel momento in cui il segmento del lusso ha assunto gli stessi metodi e ritmi delle imprese fast fashion. Si è prodotto molto, troppo, inferendo gravi danni non solo all’ambiente, al settore, ma anche allo stile.
“La moda deve rallentare” suggerisce il maestro.
“La moda deve proporre meno e quindi cose migliori.
Il deus ex machina della maison Gucci, 𝑨𝒍𝒆𝒔𝒔𝒂𝒏𝒅𝒓𝒐 𝑴𝒊𝒄𝒉𝒆𝒍𝒆 ha condiviso sui social, dal suo appartamento a Roma, la sua nuova visione di un mondo della moda migliore. In un diario di quarantena comunica il suo ritiro dalla “tirannia della velocità”:
“abbandonerò il rituale oramai consunto delle stagionalità e delle sfilate per trovare un nuovo ritmo che sia più vicino alla mia espressione creativa. Ci incontreremo solo due volte all’anno per condividere un capitolo di una nuova storia”.
Pressoché in contemporanea a Parigi, il marchio del lusso Saint Laurent annunciava il suo addio al calendario delle fashion week per dare, da subito, un nuovo ritmo delle sue collezioni.
𝑬’ 𝑰𝑵𝑰𝒁𝑰𝑨𝑻𝑨 𝑼𝑵𝑨 𝑹𝑰𝑽𝑶𝑳𝑼𝒁𝑰𝑶𝑵𝑬.
La moda si toglie quel bustino che quasi le impediva di respirare e finalmente dice : ”Viva la creatività e l’amore per quello che si fa. Un amore che, nelle settimane del blocco radicale ha messo una marcia più alta. O, come Alessandro Michele ha scritto nel suo diario il 16 maggio:
“Ora che siamo ancora separati, ardo d’amore per la moda. La nostra specie è così: amiamo alla follia ciò che non abbiamo e ci struggiamo d’amore per quel che ci manca”
𝑄𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑐𝑎𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑣𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑚𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑐𝑜𝑝𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑎 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜. 𝑆𝑝𝑒𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑖, 𝑝𝑖𝑐𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑖𝑠𝑡𝑖.
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